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Web 2.0, la nuova Scientology?

Tim O’Reilly al posto di Ron Hubbard? I Media GURU come i gran Maestri? Stiamo forse assistendo alla creazione di una nuova Scientology, o forse meglio, della P3 (evoluzione della P2)?

Ogni epoca ha i propri miti, le proprie religioni, i propri credo. Negli anni 90 assistemmo all’esplosione della new-age e contemporaneamente alla globalizzazione e alla new-economy. Oggi pare che un nuovo paradigma si stia imponendo con valenze di DOGMA ed è il “2.0”. Il problema non è il 2.0, lo è la venerazione verso i GURU (Godin, O’Reilly, ecc.)  e l’incapacità di discernere e ragionare con la propria testa: qualsiasi cosa venga detta, solo perché detta da uno di loro, diventa verità indiscussa, così come lo sono i dogmi cristiani, mulsumani e di qualsiasi altra religione.

L’anno scorso mi trovai a discutere con alcune persone di 2.0. Allora, come oggi, sostenevo che il web 2.0 in realtà non fosse una rivoluzione in quanto esprime potenzialità già insite nella rete e, casomai, la rivoluzione sta nell’utilizzo e nella voglia di partecipare da parte delle persone. La risposta che mi fu data era “Se lo dice TIM O’Reilly (che inventò la definizione Web 2.0, NdR), che non è l’ultimo arrivato, forse ha ragione lui”.

Lì per lì non ci feci caso. Ma trovo sempre più spesso persone che adottano queste posizioni. Ora. Io posso condividere o essere d’accordo con qualcuno perché mi sono informato, ho valutato il fenomeno, mi sono fatto la mia opinione e ritengo che le mie valutazioni siano le medesime del “GURU”. Ma non posso (e non devo) accettarle solo per il fatto che le ha espresse Tizio o Caio.

Almeno io, non do mai per scontato nulla. Quando qualcuno è evidentemente più preparato di me su un tema, la mia reazione è quella di documentarmi e farmi una opinione personale. Non è l’accettare come oro colato ciò che mi viene detto. Voglio evitare la posizione della pensionata davanti alla TV: “Ah, se lo dice la TV allora è vero”.

Published in Internet Italiano

4 Comments

  1. Come non essere d’accordo?
    Mi hai tra l’altro anticipato. Volevo scrivere qualcosa in merito pure io ….

  2. Veronica Veronica

    Il problema credo stia nel fatto che “seguire” le parole di qualcuno impedisce o “solleva” dall’obbligo di dover riflettere e in più dà il vantaggio di potersi riempire la bocca di “modernità”. Il fatto è che qui se non parli di 2.0, di interazione e condivisione sei fuori dal “gota” e questo scoccia a molti.
    Personalmente ritengo che il 2.0 sia un’occasione, ma lo è nella misura in cui ciò che condividiamo passa dal nostro personale ed unico filtro. In fondo un conto è dare una notizia, un altro è darla con il giusto tono e la corretta intonazione. La differenza? Il valore che assume la notizia 😉

  3. Ciao Simone,
    scopro solo ora (con piacere) il tuo blog.

    Complimenti per il post interessante, è una riflessione che ho fatto spesso anche io confrontandomi su WEB 2.0 e derivati, purtroppo mi sembra una tendenza diffusa abbracciare il pensiero del “guru” senza discutere. Pensionate davanti alla TV e al PC 😉

    Alessio

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