Because a living blog is always updated adding categories, menu widgets and any type of contents, sometimes it needs a little bit of restyling. So I’ve given a little bit of make-up, not acting on the look & feel – also if I changed the theme – but organizing navigation and categories. The navigation bar is more simple. I added a Blog Updates collecting the news like this on blog changes. The Blo(g)dissey page is now an under-page of Who’s Simone because it is strongly related to the personal journey. In the future this session will be improved adding other information about me. Furthermore I added a social card menu linking my about.me profile where you find the link to my social accounts and you can follow my streamlife. The categories were simplified, translating in English all of them (except for Comunicazione, because WP doesn’t let me change it) and I’ve added an English category that will collect all posts written or translated in English The Social-it.y widget was improved adding the rss feed link to the blog and the Google+ Account. These are almost the changes I made. Not so deep, but I hope will get the navigation more easy and conforting.
Leave a CommentMonth: September 2011
Dopo l’Innovation Jam 2011 – organizzata dallìAgenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione – che si è tenuto la scorsa settimana, ForumPA lancia il contest “Le tue idee per una PA Migliore“. Poi, siamo a settembre e ricomincia il solito calderone di eventi / convegni / conferenze sull’innovazione, i social media e sui reumatismi di mia nonna. La dispersione di energie e di iniziative è infinita. Se la diversità e la molteplicità porta a una differenziazione e un pluralisnmo informativo, dall’altro il bombardamento a cui ci si espone rischia di portare ad una Infobesità, in cui il contenuto buono si mescola con il rumore di fondo. Vogliamo aggiungerci poi tutti i gruppi, le iniziative, stati maggiori, sergenti e caporali dell’innovazione? Il fermento dal basso che esiste attorno al paese Italia e alla voglia di rinascita è ammirevole e positivo. Il problema che vedo all’orizzonte, tuttiavia, è la mancanza di massa critica per poter far veramente la differenza. Ho il timore che tutte le energie positivamente investite da organizzatori e partecipanti soffrano di un campanilismo 2.0 e che, come in puro stile italiota, faccia iniziare la guerra del primato sull’innovazione. Temo che inizi la competizione pessima dettata dall’arrivismo e di assistere a una Babele di voci, a cori senza un direttore d’orchestra dove, nonostante la qualità elevata dei membri, il risultato sia solo un gran casino…
Leave a CommentSu informazione e ruolo dei media ( di massa e individuali) ne parlano già in modo molto attento Luca De Biase e Pier Luca “Il Giornalaio” Santoro. Però il concetto di infobesità che ho trovato citato in un post di Amedeo Ricucci, mi ha particolarmente colpito. Un tempo si diceva che per avere una visione il più possibile completa di un fatto/avvenimento, era necessario leggere e raccogliere informazioni da fonti diverse. Principio sostanzialmente ancora valido ma che, al motiplicarsi delle fonti, diventa sempre più difficile: un “bombardamento” informativo che non permette di smaltire e di trattenere solo ciò che ci serve, accumulandosi e riempiendoci di memi informativi non elaborabili e stratificati. Ci rende obesi. Così come Slow-city e Slow-food nascono in reazione alla frenesia, sarebbe altrettanto necessario entrare in un’ottica di slow-info, dove il principio del “take your time” prevalga sulla paura di “viralizzazione” dell’informazione. Dove l’approfondimento venga prima dell’Agenzia. Dove non si legga un comunicato stampa del Ministero dell’Economia titolato “IERI IL PROFESSOR TREMONTI NON HA PRESO PARTE A NESSUNA CENA”. Dove chi fa informazione nelle aziende, nelle pubbliche amministrazioni, nei giornali ritrovi la capacità di capire che comunicare non è parlare. Quindi, slow-info per tutti.
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