Ho ricevuto un messaggio su Facebook da Alex Badalic in cui si sfogava del fatto che non ne può più della quantità esagerata di suggerimenti di amici, richieste di adesione a cause, inviti a gruppi… “BASTA COSI’, Grazie” Recitava l’oggetto del messaggio. Un po’ lo capisco. Al crescere del numero di contatti le richieste diventano infinite e gestirle richiede tempo. E’ spam, a tutti gli effetti. Tuttavia è anche vero che, nel momento che si accetta un contatto, ci si apre a questo rischio. Qualche mese fa, una mia amica mi pregò di evitare di inviargli messaggi da un gruppo. E io la accontentai. Lei addirittura si disicrisse dal gruppo per un periodo. Poi rientrò ma la lezione servì. Il rischio di un social network così esteso è proprio quello di lasciarsi prendere la mano nell’invio di tutte le “stupidaggini del caso”. Chiaro che se questi messaggi e richieste ti vengono da persone conosciute, hanno un impatto, se ti arrivano da sconosciuti che hai linkato ma di cui non hai alba, è un altro paio di maniche. Nella lunga diatriba “meglio la quantità o la qualità?“, direi che preferisco la seconda. E dovrebbe essere un aspetto da tenere bene in considerazione anche quando si attivano iniziative di marketing che usano i Social Network. Sorrido al pensiero che molte aziende considerino Facebook ed i Social Network in genere come community su cui veicolare messaggi pubblicitari. Molti non si rendono conto che in realtà stanno proponendo una brand experience. E se non si sta attenti può essere deleterio.
Leave a CommentAuthor: Simone Favaro
Techno and humanist enthusiast. I'm in the technology marketing sector. I'm even the author of a book about on-line business networking.
L’età dell’oro si può riconoscere quando una società riesce ad immaginare il futuro. Non importa quanto strampalato o visionario esso sia. Quello che conta è la capacità di dire “oggi siamo qui e un domani arriveremo di là“. Gli anni del secolo breve e poi gli anni 50, 60 e 70 sono proprio l’esempio di questo. Il futurismo vide protagonista nuove forme tutte orientate alla conquista dello spazio. Dagli anni 50 fino agli anni 70 i generi letterari seppero creare un immaginario dell’eveluzione dell’uomo che, proprio in questi anni, avrebbe dovuto viaggiare su macchine volanti, superare la velocità luce e vivere in una società totalmente differente. E questa pulsione, questo ottimismo, spinse ogni ambito produttivo e intellettuale a lavorare per questo fine. Anche gli anni 80 e 90 con la computer science ci fecero vedere un futuro che avrebbe di lì a poco portato alla società dell’informazione globale, alla globalizzazione. Sicuramente diversa da quella che oggi ci si presenta, ma con alcuni pochi tratti che riconoscibili: abolizione di barriere spazio-temporali e influenze globali di eventi locali. Negli ultimi otto anni, precisamente dopo il crollo della new economy e gli attentati dell’11 settembre, hanno mutato lo scenario. Da prospettive di evoluzione a visioni di involuzione, da fiducia nel futuro a incertezza assoluta. Fenomeno che si è velocemente radicalizzato, forte anche della diffusione globale permessa dalla rete. Tuttavia esistono nuovi fenomeni che si stanno diffondendo, proprio in funzione di una ridefizione profonda dei modelli sociali che è in atto e che è stata, forse involontariamente, scatenata dalla rete. Questo fenomeno è da molti definito “user generated qualcosa”, ma si tratta di una presa di coscienza che fa vedere il singolo protagonista e attore di quello che succede: fenomeni come i meetup di Grillo, i gruppi di think tank, la nascita di network reali da network vituali (come accade con i ClubIN). Sono segnali di qualcosa che si sta muovendo e che sta ridefinendo il modello sociale.
Leave a CommentMentre su innovatori si parla di come promuovere la rete in Italia, sembra che l’italico popolo si sitia muovendo da solo. Non solo via pc, ma anche tramite cellulare: il 5,6% degli italiani… clipped from www.cwi.it Secondo i dati pubblicati oggi da Audiweb, il 58,3% della popolazione italiana tra gli 11 e i 74 anni (27,6 milioni) dichiara di accedere a internet da qualsiasi luogo (casa, ufficio, studio e altro) e mediante qualsiasi device. Si tratta di un risultato, sottolinea Audiweb, che “disegna un popolazione italiana con accesso a internet abbastanza evoluta sia in termini socio-demografici che nelle modalit� di accesso”. In particolare, si legge nello studio condotto da Audiweb, ha accesso a internet il 62,2% degli uomini e il 54,4% delle donne, soprattutto nelle fasce d’et� 11-17 (77,6%) e 18-34 (72,8%) e residenti nel Nord-Est (65,2%) o nel Centro (63,8%).
Leave a CommentIl National Intelligence Council prevede un futuro in cui la robotica avr� un ruolo fondamentale nel miglioramento delle condizioni di vita e al passaggio all’uomo-macchina clipped from www.cwi.it Il report del NIC afferma che le tecnologie robotiche potrebbero anche essere utilizzate per aumentare le capacit� umane, proprio come nella serie televisva degli Anni ’70 ‘L’uomo da sei milioni di dollari‘ e il suo spin-off ‘La donna bionica‘. All’estremo opposto, il report prevede il possibile sviluppo di un esoscheletro simile a “un robot umanoide indossabile”, che sfrutta sensori, interfacce e sistemi di alimentazione e attuatori per monitorare e rispondere ai movimenti di braccia e gambe, fornendo a chi indossa una maggiore forza e controllo”.
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