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Tag: democrazia partecipativa

Aboliamo le Regioni

Oggi ho compilato i due questionari della Consultazione Pubblica per le Riforme Costituzionali e ho notato che vi è una ampia parte, in particolare nel secondo questionario, dedicata alla riorganizzazione della struttura statale (Regioni, Province e Comuni). La linea guida che emerge dalle domande poste è quello delle Province come mattone principale da ristrutturare, questione sicuramente spinta negli ultimi anni anche dalle campagne della Lega e del Movimento 5 Stelle. Mi sono fatto l’idea che il vero ente inutile non siano le Provincie, ma le Regioni per tutta una serie di motivi storici e organizzativi legati alla gestione del territorio e al ruolo originariamente previsto per questo ente (di “amministrazione delegata” da parte dello stato), che lo rendono una macchina molto costosa e poco efficace. Un esempio per tutti, sono i progetti relativi al digitale. Le Regioni, che spesso hanno la lungimiranza di investire in questo settore e dare vita a molte iniziative, spesso mancano di incisività. Se da un lato guardano a un processo sistemico territoriale, dall’altro si trovano a scontrarsi con una organizzazione ben più capillare. Per intenderci, si trovano a dover gestire rapporti con Confindustria (che ha circoscrizioni provinciali), con le ASL (provinciali e comunali), associazioni di categoria (spesso a dimensione provinciale), con i Comuni singoli e con le Provincie. Chiaro che il processo di engagement, in un sistema così distribuito richiede tempi lunghissimi per coordinare e integrare tutti i soggetti che, pur appartenendo al medesimo “gruppo sociale”, esprimono esigenze territoriali differenti. L’unico risultato certo è che qualsiasi progetto, anche il migliore, nel momento della sua attuazione sarà vecchio. Con tutti i problemi del paese, la Turchia ha tuttavia una organizzazione statale molto efficiente.  Nei rapporti tra Stato e Territorio, lo Stato definisce le linee guida generali di sviluppo o azione su base Regionale, “costringendo” le Provincie a cooperare nell’attuazione dei piani. Uno di questi esempi è il Piano di Sviluppo Regionale 2014-2023 della regione EGE, attualmente in fase di completamento. Proprio questo progetto dimostra, inoltre, come avvicinandosi maggiormente al territorio, sia possibile attuare una forma di democrazia partecipata migliore. Eliminare le Regioni e riorganizzare le provincie come “assemblea di città metropolitane” o “comitato dei comuni” (laddove non sia possibile costituire una città metropolitana) risolverebbe tantissimi problemi, rafforzando autonomie locali, riducendo i costi amministrativi locali e definendo una linea netta tra le materie di competenza tra Stato e Enti Territoriali.

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