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Tag: social media today

Il cono del silenzio

Cone of Silence è l’espressione coniata da Mike Johansson in questo post per identificare quel fenomeno per cui l’abuso di social media possa far perdere il contatto con la realtà. L’espressione è riferita in particolare al mondo business, ma quanto descrive M.J. nel post è applicabile anche alla vita sociale di tutti i giorni. The “cone” is that space where you are so surrounded by online input that it feels like you’re on top of everything: You’re following the best blogs in your industry. You follow the smartest people on Twitter. You are involved in the deepest discussions on relevant LinkedIn groups. In a nutshell you’re so plugged in you’re the go-to person for what’s hot, what’s new and what’s over the horizon. […] So who are you likely ignoring (or at least not paying enough attention to)? Le persone.

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Che cos’è il contenuto?

La lettura del post di Rob Cottingham pubblicato su SocialMedia Today mi ha “post-o” una domanda: “Che cos’è il contenuto”? Si utilizza spesso questo termine, talvolta a sproposito, per definire ciò che viene pubblicato in rete e la sua importanza nella definizione delle strategie di comunicazione. Ma che cos’è il contenuto? Lurkando di qua, commentando di là, a volte ho l’impressione che esso si limiti ad essere, per dirla alla Cottingham, un “lorem ipsum dolor” e che abbia lo stesso valore dei testi utilizzati per provare l’impaginazione dei siti. Ritengo, ma è sempre la mia modestissima opinione, che un contenuto – per definirsi tale – debba: Essere coerente con  chi lo scrive Esprimere un valore “nuovo” e diverso rispetto ad un altro Essere frutto di rielaborazioni personali Un contenuto, in sostanza, non è quello trasmesso da un Retweet o un social share. Non è la ripresa di un comunicato stampa, semmai la sua elaborazione o rielaborazione. Un contenuto non è il suo mezzo, ma il messaggio trasmesso. Quindi non possiamo dire che, a parità di messaggio, esista un contenuto Video, un Post o altro. Queste sono solo forme espressive. Anche se può sembrare filologia spinta, la definizione di che cos’è un contenuto ha impatti profondi sulla valutazione, ad esempio, della qualità di un blog o di un altro “canale”. Un aggregatore di notizie, ad esempio, non ha di per sé contenuto. Quindi, anche se genera un numero elevatissimo di visite, il suo valore “contenutistico” è basso se non nullo. E queste è una stoccata volontaria a tutti quei blogger – di cui molti giornalisti – che popolano i propri blog con comunicati stampa a cui ci aggiungono solo cappello e chiusura.

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Il Comunicatore Post Digitale

Chi si occupa di comunicazione sui social media non ha bisogno di competenze digitali. E’ quanto sostiene Tamera su Social Media Today e mi trova completamente d’accordo. Il “comunicatore sociale” non è un tecnico, non ha bisogno di conoscere linguaggi di programmazione o principi di design. E’ più simile al PR classico, a chi si occupa di comunicazione istituzionale in un’azienda: What is social communications? Relationship building Content development Outreach Social platforms/ networks knowledge Tagging Communications planning Plug-ins and WYSIWYG under standing Chiaro che occorre la conoscenza degli strumenti, ma sono le stesse conoscenze che un comunicatore deve avere a seconda che utilizzi TV, Radio o stampa. Il social media è l’ennesimo canale a disposizione. Su TV, Radio e stampa, non occorre conoscere puntualmente come viene creata la carta, come avviene la trasmissione, certo arrichisce ma non è necessario. Sicuramente occorre conoscere i linguaggi, le modalità di fruizione da parte del target. Allora perché parlare di “comunicatore sociale” e non semplicemente di comunicatore? Perché, come in tutte le realtà, esistono professionisti specializzati in Ufficio Stampa, Organizzazione eventi, ecc. Così esiste chi ha sviluppato esperienze nei social media. Ma questo non implica necessariamente avere delle competenze da web marketer.

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