Skip to content →

Tag: Social Network

Social web transeunte?

Capitano quei momenti in cui, non ti spieghi perché, ma trovi notizie, interviste e post, tutti inerenti allo stesso argomento. Tutto inizia con il post di Federico Guerrini in cui dichiara di essersi annoiato dei social media e di voler tornare al vecchio Leggo/Scrivo legato al Blog. Su La Stampa mi trovo l’intervista a Geert Lovnik in cui dichiara di essersi anche lui stancato di Facebook, Twitter e di voler tornare ad un utilizzo più “soft” della rete, dichiarando di amare molto l’email. Sembra, poi, che Samsung realizzerà il proprio social network (ma circolano smentite). I dati di Social Bakers (14/06/2012) mettono in evidenza – sull’arco temporale di 3 mesi – una riduzione degli utenti Facebook in 54 paesi su 213 monitorati (tra cui Italia e Turchia), nonostante Facebook stia crescendo in numero assoluto di account. Il social web forse non sta morendo, ma stiamo entrando in una fase di maturità in cui l’utilizzo e l’appeal si sta modificando. E’ molto probabile che in un prossimo futuro il quartetto Facebbok, Twitter, Linkedin, Google+ diverranno piattaforme per il networkimg P2P e che parallelamente le aziende investiranno sulla realizzazione di network proprietari su cui sviluppare le relazioni con i clienti, ripulendo la conversazione dagli inevitabili rumori di fondo dei social media mainstream. L’integrazione con il quartetto rimarrà, solo come canale di acquisizione e di visibilità ma la conversazione, quella vera, si sposterà su piattaforme che consentiranno una migliore gestione (e misurazione). Sta già avvenendo con molti progetti (un esempio per tutti Working Capital di Telecom), ma il fenomeno sarà probabilmente destinato a crescere specie nel B2B dove la gestione della relazione è ancor più importante. Secondo voi come cambierà nel prossimo futuro il social web?

3 Comments

Social Media: gestione del presidio e automatismi

La gestione del presidio dei social media non è semplice e la sua complessità cresce in modo esponenziale all’aumentare del numero di account che apriamo e dalla molteplicità di usi che ne facciamo. Ogni social network ha le proprie specificità, sia dal punto di vista tecnico sia – e soprattutto – dal punto di vista sociale. LinkedIN, ad esempio, è un network professionale il cui obiettivo è quello di agevolare le opportunità di business. Facebook è un  network sociale nato principalmente per creare e coltivare amicizie. Twitter, permette lo scambio di informazioni e di comunicazioni brevi. Quora è un servizio di “domande frequenti”. Un blog serve ad approfondire e raccontare per essere letti. Capirne le specificità e le differenti finalità è essenziale e deve portare a porsi delle domande: Per quale motivo mi sono iscritto a Twitter/Facebook/LinkedIN/Quora ecc? Cosa voglio condividere su questi account? Che tipo di informazioni cerco? Chi sono i miei contatti? (amici, colleghi, partner?) che tipo di rapporto ho con loro? (amicizia, professionale, nessuno?) Quale comportamento devo tenere? (formale, informale, ecc.) La prima domanda è quella più essenziale e a monte deve avere dei ragionamenti e una pianificazione seria degli obiettivi. Non è un mero esercizio retorico o intelletuale. Dalla risposta a quella domanda derivano tutto un insieme di considerazioni che determinano le scelte successive come, ad esempio, automatizzare e come il processo di condivisione tra i network. La condivisione automatica dei contenuti (syndacation) è oramai una prassi diffusa in particolare da chi usa il social network come strumento professionale. Il limite di questo processo è che, se non ben governato, rischia di creare dei danni come, ad esempio, propagare contenuti strettamente personali su network professionali o, al contrario, torturare i nostri “amici” con contenuti professionali. La soluzione ideale sarebbe gestire separatamente e manualmente ciascun network, ma è comprensibile anche che farlo chiede molto tempo. L’approccio realistico è la pianificazione dei contenuti e la gestione della pubblicazione in modo mirato, come un cecchino: Individuare il target Sapere quali canali utilizza Imparare come li utilizzano i nostri “concorrenti” Selezionare i contenuti maggiormente adatti Distribuire i contenuti SOLO attraverso i canali che meglio rispondono ai nostri obiettivi e al nostro target In sintesi, pensare ai social media non come un medium ma come a una forma di interazione e, quindi, dare informazioni utili alle persone giuste.

Leave a Comment

Iron Sky in Inghilterra. Solo per un giorno.

E’ polemica tra il team di Iron Sky ed il distributore per l’inghilterra, Revolver Entertainment. A quanto si legge nella pagina facebook, nel sito ufficiale e nelle email spedite dal  team ai fans, Revolver Entertainment distribuirà il film nelle sale inglesi a partire dal 23 Maggio lasciandolo solo per un giorno e mai più. Iron Sky è una produzione Finlandia, Germania e Australia ispirata alla leggenda degli UFO nazisti. Ambientato nel 2018, narra la storia di nazisti che, dopo essere stati sconfitti nel 1945, erano volati sulla Luna dove hanno costruito una nave spaziale ed ora sono pronti a conquistare la Terra. E’ agli onori della cronaca – quanto meno in rete – per essere tra i più riusciti esperimenti di utilizzo del “crowd” applicata alla produzione cinematografica. Costato circa 7.5 e presentato alla Berlinale dello scorso febbraio, il film ha incassato circa 2 milioni di euro solamente nel primo weekend (IMDB). Nella nota rilasciata dal team non sono chiari i motivi della decisione di Revolver, ma solo l’intenzione della casa produttrice di adottare la strategia “solo-un-giorno”: Revolver misled us by assuring us a proper cinema release during the production, but came out suddenly and last minute with their new plan, the one-day-only release, and refused to listen to our arguments against it E’ ipotizzabile che la casa distributrice abbia in mente per Iron Sky solo la distribuzione domenstica. Infatti, nella pagina dedicata al DVD, la data di rilascio ufficiale è il 28 Maggio (5 giorni dopo l’uscita nelle sale). Questo spiegherebbe la permanenza così breve nelle sale. Inoltre, sembra che il DVD non conterrà gli extra ed i materiali raccolti dalla produzione appositamente per la distribuzione domestica: It’s also a major middle finger to the fans, followers and investors who have been following the production for years and now suddenly have only few hours to run to the theater, and then enjoy their quickly rushed DVD and Blu-Ray release. A release that will be missing all the material we’ve planned for it – documentaries, commentaries, artwork and whatever we’ve gathered during our six long years of production. La Produzione si sta rivolgendo ai fan per fare pressione sul distributore affinché cambi il proprio piano. Sembra, comunque, che Revolver stia ignorando le richieste e voglia perseguire i suoi intenti. Riuscirà la rete a influenzare il cambiamento?

One Comment

Prefiche 2.0

La prefica (dal latino praefica) è una figura le cui tracce risalgono all’antica Roma. Era una donna pagata per piangere ai funerali, inneggiando al morto con canti, urla e gesti di disperazione. Non del tutto scomparse nella forma tradizionale, le prefiche 2.0 non lo fanno a pagamento ma per un senso di elaborazione collettiva del lutto. Come le loro antenate, possono non conoscere il morto ma seguono fedeli il carro funebre della notizia. Amplificano le proprie urla dotandosi di prolungamenti virtuali. Generano una “nenia aumentata”: guardi al morto attraverso il loro account e ne rivivi la memoria con video, citazioni e interviste.  

Leave a Comment

L’informazione premiata che paga chi la scrive

Mi aggancio al dibattito portato avanti in questi giorni da Luca, Gigi, Pierluca e altri sui modelli alternativi di Business per l’informazione. Poco chiaccherato, forse, ma altrettanto valido è quello di Net1News che ha l’obiettivo di remunerare l’informazione di qualità,  o meglio, l’informazione ritenuta di qualità dai lettori. Net1News, quindi, non è un semplice aggregatore, ma una vera e propria vetrina meritocratica. Il principio è molto semplice e ben spiegato nella pagina dedicata ai siti.I contenuti sono remunerati con il 50% degli introiti pubblicitari del portale ed il calcolo avviene sulla base del numero di click generati dal singolo contenuto. E’ un progetto interamente basato su una logica “dal basso”, tanto da chiedere agli stessi partecipanti di far da controllori e garanti del rispetto della mission e delle modalità di attuazione.

Leave a Comment