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L’insostenibile leggerezza della parola

L'insostenibile leggerezza della parola

Le parole sono suoni che danno concretezza al pensiero. Non solo. Sono il mezzo attraverso cui si descrive e si dà forma alla realtà, ancor più dell’esperienza sensoriale.

Sin dall’antichità, quando l’homo sapiens articolò i primi suoni e creò i primi linguaggi, l’umanità ha dato un significato profondo alla parola. I racconti degli aedi non erano epica, ma narrazioni di fatti e avvenimenti. Le avventure di Odisseo erano storia. La magia si basa sul controllo della realtà attraverso la parola. Gli stessi romanzi hanno contribuito a plasmare la realtà di generazioni, tanto che anche oggi molti dei riferimenti culturali si basano su “parole” e narrazioni.

Ecco che, quindi, la parola ha il potere di FARE, di creare. Per questo motivo va utilizzata con cautela ed attenzione. Si assiste oggi ad un utilizzo leggero della parola. Crisi di governo si possono scatenare per una affermazione non ragionata. Forse proprio oggi, nella società della conoscenza nel mondo delle reti, questa importanza è ancora più forte. Se prima si poteva contare sulla propagazione limitata degli effetti – che rimanevano geograficamente circoscritti – nell’era della società globale non è più possibile.

Il battito d’ali di una farfalla in India può scatenare un uragano in Messico.

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