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Month: May 2012

Iron Sky in Inghilterra. Solo per un giorno.

E’ polemica tra il team di Iron Sky ed il distributore per l’inghilterra, Revolver Entertainment. A quanto si legge nella pagina facebook, nel sito ufficiale e nelle email spedite dal  team ai fans, Revolver Entertainment distribuirà il film nelle sale inglesi a partire dal 23 Maggio lasciandolo solo per un giorno e mai più. Iron Sky è una produzione Finlandia, Germania e Australia ispirata alla leggenda degli UFO nazisti. Ambientato nel 2018, narra la storia di nazisti che, dopo essere stati sconfitti nel 1945, erano volati sulla Luna dove hanno costruito una nave spaziale ed ora sono pronti a conquistare la Terra. E’ agli onori della cronaca – quanto meno in rete – per essere tra i più riusciti esperimenti di utilizzo del “crowd” applicata alla produzione cinematografica. Costato circa 7.5 e presentato alla Berlinale dello scorso febbraio, il film ha incassato circa 2 milioni di euro solamente nel primo weekend (IMDB). Nella nota rilasciata dal team non sono chiari i motivi della decisione di Revolver, ma solo l’intenzione della casa produttrice di adottare la strategia “solo-un-giorno”: Revolver misled us by assuring us a proper cinema release during the production, but came out suddenly and last minute with their new plan, the one-day-only release, and refused to listen to our arguments against it E’ ipotizzabile che la casa distributrice abbia in mente per Iron Sky solo la distribuzione domenstica. Infatti, nella pagina dedicata al DVD, la data di rilascio ufficiale è il 28 Maggio (5 giorni dopo l’uscita nelle sale). Questo spiegherebbe la permanenza così breve nelle sale. Inoltre, sembra che il DVD non conterrà gli extra ed i materiali raccolti dalla produzione appositamente per la distribuzione domestica: It’s also a major middle finger to the fans, followers and investors who have been following the production for years and now suddenly have only few hours to run to the theater, and then enjoy their quickly rushed DVD and Blu-Ray release. A release that will be missing all the material we’ve planned for it – documentaries, commentaries, artwork and whatever we’ve gathered during our six long years of production. La Produzione si sta rivolgendo ai fan per fare pressione sul distributore affinché cambi il proprio piano. Sembra, comunque, che Revolver stia ignorando le richieste e voglia perseguire i suoi intenti. Riuscirà la rete a influenzare il cambiamento?

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Customer service. Turchia batte AL-Italia

Fossi stato in Gigi Cogo mi sarei inviperito anche io con Alitalia. Soprattutto dopo aver provato i livelli di customer service in Turchia. Negli ultimi due mesi, qui in casa, abbiamo avuto due esperienze fantastiche, una con il servizio assistenza dello scaldabagno e una con Hepsiburada.com, il più popolare sito di e-commerce in Turchia. Esperienza 1. – Lo scaldabagno con il servizio GOLD In quale giorno può avere problemi lo scaldabagno? Ovviamente il sabato pomeriggio. Ci accorgiamo che la temperatura dell’acqua, pur essendo spento, non scende e che da una delle valvole (probabilmente a causa della pressione) gocciola acqua. Chiamiamo il servizio assistenza che ci risponde immediatamente (!). Spieghiamo il problema e l’operatrice ci da già un supporto di primo livello e, comunque, ci dice che avrebbe verificato la disponibilità di un tecnico e ci avrebbe richiamato nell’arco di pochi minuti. Dopo 15 minuti la stessa operatrice chiama (!!) e ci dice che, se per noi va bene, il tecnico potrebbe venire da noi lunedì pomeriggio a partire dalle 15.00. Lunedì alle 15.30 arrivano in 2, armati anche di sacchettini per coprire le scarpe (casa non si sporca – !!!) e fortunatamente in 15 minuti ci sistemano il problema. Costo dell’operazione: 30 Lire Turche (poco più di 10 Euro) (!!!!) Dopo due giorni, il servizio Clienti ci chiama nuovamente per sapere se fosse tutto a posto o se il problema si fosse ripresentato (!!!!!!). Esperienza 2. –  Restituzione e rimborso in 3 giorni Abbiamo acquistato da Hepsiburada.com un profumo. All’arrivo del prodotto ci siamo accorti che era un “falso”. Contattato subito il servizio clienti, ci hanno spiegato come aprire la pratica di controllo sul sito. E’ stato sufficiente inserire il numero di ordine e di fattura riportato in bolla per ottenere un codice che abbiamo indicato nella bolla di spedizione del corriere che, con spese a loro carico, ha riportato il prodotto. Dopo due giorni dalla spedizione arriva una email in cui ci informano che avrebbero rimborsato il prezzo (circa 99 lire – 45 euro). (:-o) 24 ore dopo arriva la notifica della banca che ci conferma lo storno dell’importo. L’impressione che ho ricavato in questi mesi è che oltre alla gentilezza degli operatori, le aziende abbiano anche processi di gestione ben definiti. Onestamente non ho mai trovato servizi così efficienti in Italia. Voi, sì?

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Social Network alla ricerca del nuovo modello di business

Con la prossima quotazione in borsa di Facebook, si fanno più frequenti i dubbi su una possibile nuova bolla internet. Come spiega Forbes, una bolla si verifica quando il valore si una società o di un prodotto è sopravalutato. Ad oggi il modello di business di molti social media è prevalentemente la vendita di pubblicità ed i dati raccolti relativi agli utenti, grazie ai quali possono ottenere una migliore profilazione o, in modo più o meno trasparente, vendere i dati a società terze. Di qui, maggiore è il numero degli utenti, maggiore dovrebbe essere il valore potenziale di quella società/prodotto Ora veniamo al punto. Navigando attraverso i report messi a disposizione da Social Bakers relativi a Facebook ho notato che in alcuni paesi (Principato di Monaco e Islanda per la precisione) l’incidenza degli utenti del Social Network di Zuckerberg è superiore al 100%. E’ evidente – e non ci vuole un analista per dirlo – che qualcosa non funziona e che, altra cosa risaputa, molti utenti hanno più di un account. Questo porta ad alcune consideazioni: Qual’è l’incidenza degli account duplicati? (account che corrispondono in realtà alla stessa persona) Qual’è l’esattezza della profilazione? Quanto è reale il ROI promesso agli investitori? Proprio il dato di Monaco e Islanda porta alla considerazione della saturazione del portale che sta raggiungendo il 100% in molti paesi. In quelli ancora ad ampio margine di crescita economica, invece, potrebbe essere soggetto a censure e oscuramenti – riducendo di fatto il numero di utenti raggiungibili e, quindi, il valore potenziale. Essendo il modello economico basato quasi esclusivamente sull’advertising, è evidente che si espone ai cicli economici del settore. La mancanza di differenziazione di business, come evidenziato da Webnews, è un altro fattore di rischio. Stesse considerazioni possono essere applicate a Pinterest e Istangram (recentemente strapagato da Facebook), che risultano essere dei bellissimi giocattoli, accattivanti ma con una grande difficoltà a monetizzare le attività. LinkedIN, da questo punto di vista, sta attuando una ottima operazione di allargamento del modello offrendo servizi alle imprese e ai singoli che non si limitano ad essere una semplice estensione di funzioni all’account base, ma veri e propri pacchetti di offerta studiati specificamente per categorie target come, ad esempio, LinkedIN Talent Pipeline che integra il concetto di salesforce automation al mondo delle Risorse Umane. Qui sta la chiave. L’errore comune nella pianificazione di prodotto è pensare all’attuale segmentazione di target, cercando di estendere o di convertire l’offerta attuale da free a premium. Con la quantità di dati a disposizione, nulla vieterebbe la creazione di servizi premium completamente differenziati rispetto all’offerta base. Specie per il business.

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Turkey reaches about 31 million Facebook Users

Socialbakers released the “Socialbakers social media report Facebook Pages in Turkey – April 2012“. The country – with 35 million internet users (44% of population) according to InternetWordStats – registers 31 million of Facebook users gaining 88.5% of penetration and positioning itself as one of the highest country for Facebook usage – the European penetration average is about 46,4%. As highlighted by the Report, the largest Brand Page for number of Fan is Avea, the mobile operator, with 1.7 million followers. For media category, Izlesene.com – a sort of Youtube with an organized collection of user generated video – has more tha 2 million fans. What it can be guessed, furthermore, the engagement level is low. The best performer is Erikli, a famous brand selling water. Having only 12.000 fans, the Erikli engage the 2,23% of fans. The last important evidence is the response rate value. We can observe a general attitude from community managers to interact a lot with followers. Administrators at Trendyol – a fashion firm – reply at the 88% of user contents. In the first top 10 response rate, it’s meaningful that the lowest value is 59% from Money Kart. Comparing the data we can guess that brands usually are ready for social customer relationship management more than users. Generally, we can guess that: the prestige of a brand is not related to the ability to engage brands are more social addicted than users users has a passive approach to the fanpage

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Occhio allo strillo

Lo strillo nel linguaggio giornalistico è il titolo sulla prima pagina dei quotidiani il cui articolo continua nelle pagine interne. Il suo scopo è quello di dare la notizia e richiamare all’approfondimento. Ma cosa succede se lo strillo da una notizia falsa o parzialmente vera? Solo oggi mi sono capitati tre esempi. Il primo con Ninja Marketing che titola “Perché un naming sbagliato può far fallire la tua startup?”. Leggo l’articolo e, come ho commentato sulla pagina dei Ninja “nell’articolo si parla di icone, brainstorming e di tutte le cautele necessarie a una buona pianificazione… Ma sul naming ben poco”. Poi guardo il video de IlFattoQuotidiano che strilla «Amato: “31mila euro di pensione? Non è vero quello che dice Grillo”». Peccato che nell’intervista, alla domanda della Giornalista: “E’ vero che prende 31 mila euro al mese di pensione?”, lui liquidi con una fugace risposta: “Non è vero”, senza dire “Non è vero quello che dice Grillo”. Solo in chiusura di filmato si sente la giornalista dire “Ma Grilllo dice che…”. Taglio. Fine Filmato. Terzo e, per il momento, ultimo caso è il servizio dell’emittente locale Telechiara postato su YouTube: “02.05.12 I Giovani della caritas tra Media e realtà“. 4 minuti di servizio di cui 1 minuto relativo all’iniziativa della Caritas di Vicenza e i restanti 3 minuti di marketta alla rivista “Scarp de Tenis“. Lezioni imparate: 1 – il titolo non sempre corrisponde al contenuto 2 – un titolo può falsare la realtà 3 – un buon titolo cattura l’interesse, ma non sempre soddisfa le aspettative Se l’avesse fatto una agenzia di pubblicità, probabilmente sarebbe arrivata una denuncia per “Pubblicità Ingannevole”. Voi che ne dite?

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