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Category: Guida a Linkedin

[GUIDA A LINKEDIN] La logica del networking

Per sfruttare al meglio le potenzialità di networking (di creazione della rete di contatti) è importante ricordare che LinkedIN è costruito attorno al principio dei 6 gradi di separazione, secondo cui una persona può collegarsi ad un altra persona attraverso una catena formata da non più di 6 intermediari. Si immagini una serie di cerchi concentrici, al cui centro siamo noi. Il primo anello che ci circonda, rappresenta la nostra rete di contatti. L’anello successivo, i contatti dei nostri contatti, e così via. Ogni anello rappresenta un grado di separazione. La funzione principale di Linkedin come strumento di networking è quello di mappare questi percorsi e le nostre connessioni ad altre persone. In questo modo, se si vuole entrare in contatto con qualcuno che non conosciamo personalmente, Linkedin permette di trovare le persone nella nostra rete di contatti che possono aiutarci a raggiungere quella persona. Partendo dalla nostra rete, Linkedin formalizza la “distanza” che ci separa da una persona classificandola come: contatto di primo livello (1st degree contact), ovvero persona appartenente ai nostri contatti; contatto di secondo livello (2nd degree contact), persona che non conosciamo direttamente, ma è nella rete di uno dei nostri contatti di primo livello contatto di terzo livello (3rd degree contact), persone che sono conosciute dai nostri contatti di secondo livello. La nostra rete è formata dai contatti di primo, secondo e terzo livello. LinkedIN, rispettando il principio dei 6 gradi di separazione (ma anche per una forma di convenienza nella vendita di servizi premium, NdR) spinge l’utilizzo della “introduzione“, ovvero di farsi presentare da qualcuno. Coloro che si trovano oltre il terzo grado sono considerati “fuori dalla rete” e per poterli raggiungere dobbiamo, prima, raggiungere qualcuno presente nel terzo livello. Grazie alle statistiche di rete, LinkedIN offre la possibilità di capire le potenzialità del nostro network indicando per ciascun grado di separazione le persone che potenzialmente possiamo contattare. Informazione questa che torna utile per avere una prima stima di quanto possiamo allargare il nostro business. Ovviamente è un dato completamente asettico, non tenendo conto in alcun modo del tipo di contatto e indicando solamente il numero massimo di persone potenzialmente raggiungibili. Altrettanto chiaramente più ampio è il numero di contatti di primo livello, maggiore sarà quello di secondo e terzo livello. Nel corso degli anni, tuttavia, LinkedIN è diventato più flessibile permettendo di includere nella rete potenziale anche coloro che, pur essendo oltre il terzo grado di separazione, è potenzialmente raggiungibile perché frequenta un Gruppo al quale noi siamo iscritti. Cosa pensi di questo post? Dillo nei commenti e aiutami a migliorare la guida e dai i tuoi suggerimenti nella pagina “Guida a Linkedin“.

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[Guida a LinkedIN] Conoscere il profilo (parte 2). Il profilo multilingua

Profilo in Italiano, Inglese, Francese o Tedesco? Sino al 2008 era una domanda essenziale quando si decideva di entrare a far parte di LinkedIN. La scelta della lingua determinava una “scelta di campo”. Automaticamente dichiaravi il tuo approccio e, potenzialmente, escludevi tutti quei contatti che non conoscevano la lingua in cui compilavi il tuo profilo. Dal 2008, appunto, le cose sono cambiate. Linkedin ha introdotto la possibilità di creare più profili in 41 lingue diverse. Una volta creato il profilo in una lingua diversa, quello originale rimane invariato ma gli utenti che preferiscono usare LinkedIn o fare ricerche in una lingua diversa vedranno automaticamente il profilo nella versione tradotta. Così, supponiamo, qualora traducessi il mio profilo da Inglese ad Italiano, un utente che utilizzasse LinkedIN in Italiano, automaticamente vedrebbe il mio profilo Italiano. Nel momento in cui si procede alla creazione di un nuovo profilo, LinkedIN duplica per intero quello originale mantenendo le posizioni e le raccomandazioni presenti. Elimina, comunque, le descrizioni che andranno tradotte. Importante è evidenziare che ogni posizione aggiunta, in qualsiasi dei profili multilingua, automaticamente verrà replicata agli altri. Pertanto bisogna fare molta attenzione… Ma procediamo con ordine. 1. Creare un profilo in una lingua diversa. La procedura è molto semplice. E’ sufficiente andare nel proprio profilo (“Profile > Edit Profile”) e selezionare “Create profile in another language” posto in alto a destra. A questo punto si apre la pagina di configurazione del nuovo profilo dove ci viene chiesto di scegliere la lingua del nuovo profilo, compilare il nome e cognome e scegliere la “headline”. Qui LinkedIN ci mostra quale è quella del profilo principale. Possiamo decidere semplicemente di tradurla oppure crearne una nuova. 2. Tradurre il profilo Una volta creato il profilo, quello predefinito viene duplicato nelle informazioni principali e svuotato dei contenuti, in particolare quelli legati alle esperienze. Attraverso la funzione  di modifica . Per semplicità, anche se non siamo vincolati a tradurlo passo passo, LinkedIN mostra il contenuto della voce corrispondente nel profilo principale. Attraverso il tab “View my Profile” è possibile controllare come questo appare agli utenti. E’ interessante notare che, per agevolare la traduzione, per ciascuna voce è possibile passare da una lingua all’altra attraverso il menu a tendina posto sulla destra. Funzione che permette di lavorare parallelamente su più profili. 3. Come gli altri vedono il profilo Una volta completato il profilo questo sarà accessibile attraverso un menu a tendina, posto in alto a destra, che permette di selezionare la lingua del profilo. Questa funzione risulta molto comoda per revisionare il proprio lavoro e per capire come gli altri vedono il nostro profilo nelle diverse lingue. Come detto all’inizio, LinkedIN visualizzerà il profilo corrispondente sulla base della “lingua madre” dell’utente che visita il nostro profilo o,…

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[Guida a LinkedIN] Conoscere il profilo (parte 1). Gli elementi fondamentali

Il cuore di LinkedIN, attorno al quale si collegano tutti gli altri servizi, è il profilo utente. Molti tendono a paragonare il profilo al curriculum vitae. Se, da un lato, la sua struttura richiama il formato cronologico del tipico curriculum anglo-sassone, dall’altro va ben oltre e lo arricchisce di informazioni molto spesso trascurate nella preparazione dello stesso curriculum. Come vedremo, infatti, esso è una combinazione di elementi caratteristici e statici del curriculum con altri che si aggiungono dinamicamente, raccogliendo ed integrando informazioni derivanti da attività interne ed esterne al network. Per questo motivo definire il proprio profilo come curriculum è limitativo, così come lo è descriverlo come un “profilo” in senso stretto. Il profilo LinkedIN è essenziale per sfruttare al meglio il business network. Non solo perché esso è il biglietto da visita, ma soprattutto perché da esso dipende tutta la nostra attività sui Gruppi, nelle discussioni e nella creazione della reputazione nel mercato. Ecco perché va capito bene nella sua struttura e nel suo funzionamento, prima di metterci mano. Ogni profilo Linkedin, quindi, può essere suddiviso in 4 sezioni logiche: Scheda riassuntiva di presentazione; Curriculum; Attività; Contatti. 1. SCHEDA RIASSUNTIVA E’ la parte che fornisce una prima introduzione alla persona e viene generata quasi totalmente dalle informazioni inserite nella sezione curriculare e da quelle inserite nel proprio account al momento dell’iscrizione. Foto, Nome e Cognome e headline costituiscono le parti “fondamentali” del profilo. Particolare attenzione va posta sulla Headline. Posizionata a lato della foto e sotto il proprio Nome e Cognome, è un testo che riassume la nostra professione e le nostre competenze. E’ una informazione importante non solo per chi visita il nostro profilo, ma anche per chi ci cerca. Infatti le parole al suo interno sono utilizzate da LinkedIN come parole chiave nel motore di ricerca. La HeadLine, inoltre, è utilizzata dai motori di ricerca per l’indicizzazione. Quindi è importante stabilire una headline in grado di catturare l’attenzione di chi sta esplorando il network. La seconda parte sella Scheda riassuntiva include informazioni a corredo della nostra persona: esperienze professionali presenti e passate, educazione, numero di “raccomandazioni” (dettagliate nella sezione curriculare), estensione della nostra rete e riferimenti web quali, ad esempio, account twitter, link ai nostri siti e al profilo pubblico. 2. CURRICULUM Siamo nella parte più vicina alla classica struttura del Curriculum Vitae, dove si organizza il vero e proprio profilo professionale. Senza entrare nelle ben note sezioni (Esperienze, Educazione, Hobby, Associazioni, ecc.), è importante sottolineare qui alcune potenzialità che la struttura mette a disposizione. Summary. Di derivazione anglosassone (poco utilizzato in Italia), è un riassunto della propria esperienza e dei propri obiettivi professionali. E’ liberamente editabile e costituisce una parte importante per la presentazione personale agli interlocutori. In questa sezione,…

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[Guida a LinkedIN] Per un po’ di chiarezza

Con questo post inizia un percorso per capire ed imparare ad usare meglio LinkedIN, il più noto dei business network. Lo scopo non è solo quello di dare note tecniche di utilizzo dello strumento, ma di capire la logica sottostante al business networking e alle sue applicazioni nel business. La guida, quindi, è suddivisa in due parti. Iniziando dall’esplorazione delle funzionalità messe a disposizione dal network – che costituirà la prima parte – successivamente vedremo alcuni casi di utilizzo suddivisi per scopo di utilizzo e per tipologia di settore. Tutti i post saranno raccolti nella pagina “Guida a LinkedIN”. Business Networking, chi è costui? Linkedin è un business network nato per offrire ai suoi iscritti la possibilità di creare opportunità di business. Senza entrare nel dettaglio del Business Networking, è importante capirne la definizione e i principi di funzionamento per comprendere al meglio il fenomeno Linkedin. Il termine business networking o “fare rete di affari” è una attività socio economica per la quale gruppi di individui con medesimi interessi si riconoscono, creano e agiscono attorno ad opportunità di business. In termini molto più semplici, il business networking non è altro che il creare gruppi di interesse attorno allo sviluppo di opportunità legate al mondo degli affari. Il business networking è una pratica ricorrente nelle aziende, ancor prima dell’avvento di internet. E’ quella pratica per cui si ricercano partner, clienti, fornitori e si basa su uno scambio reciproco di beni / servizi e valori. Può avvenire in modo “istituzionale“, ad esempio attraverso le reti commerciali, i meeting e gli eventi aziendali o in modo “informale“, con club e associazioni quali, a titolo di esempio, i Lions e Rotary Club. L’avvento di Internet e del social web ha esteso la possibilità del business networking informale dando l’opportunità a ciascuna persona di creare la propria rete di relazioni e di raggiungere contatti che, in passato, richiedevano di percorrere i 6 gradi di separazione con un evidente impegno maggiore di tempo e risorse. Ma prima un po’ di storia. LinkedIN è ormai il business network per antonomasia ed un network che, con i suoi 150 milioni di utenti, può essere considerato maturo. Rispetto a facebook, la sua crescita è sempre passata sotto silenzio anche se, a partire dal 2008, ha progressivamente attirato l’attenzione prima della rete, poi delle testate di settore ed infine dei mass media sino alla sua quotazione in borsa avvenuta a maggio 2011, con cui l’azienda di Mountain View è divenuta la prima quotata nel settore dei Social Network. Il suo sviluppo è ancor più impressionante, se si iniziano ad analizzare i dati dalla sua fondazione nel 2003. Nel suo primo mese di vita, Linkedin fece registrare circa 4.500 mila utenti per raggiungere, nel 2006…

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