Se si pensa che il marketing non convenzionale possa servire solo ai beni di largo consumo, prendetevi ‘sto getto di acqua fredda. “Senza uno zio vescovo” è la campagna virale di Infojobs. Il concept è semplice ma allo stesso tempo molto azzeccato, soprattutto se inquadrato nella specifica intolleranza generata proprio dai casi di raccomandazione e assunzioni “politiche” di cui sono oggetto non solo enti pubblici, ma anche aziende private. Senza uno zio vescovo è una campagna virale fatta e finita. Un video virale ed il suo makin-of, wall paper, spille digitali e addirittura, prossimamente, un flash mob. L’unico neo che vedo è il fatto di essere un prodotto di puro advertising “passivo”. Perché dovrei pubblicare il bollino nei miei profili in giro per i social network? Perché dovrei iscrivermi al flashmob? Perché dovrei scaricare il wallpaper? L’idea sarebbe stata perfetta se inserita, ad esempio, in una iniziativa contro le raccomandazioni o in una campagna di sensibilizzazione verso le aziende sui costi generati dalle raccomandazioni.
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