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Tag: Google

Google lancia AutoDraw e tutti possono disegnare

AutoDraw, un applicazione on-line gratuita, utilizzabile da PC, tablet e cellulare, che, grazie ad una applicazione di machine learning, è in grado di identificare la nostra bozza di disegno e suggerire un insieme di immagini ed elementi grafici (in questo momento icone), realizzati da un team di artisti, che corrispondono ai “segni” da noi tracciati.

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Improving and optimizing the information gathering on web

Due to the proliferation of websites and the growing avaibility of information it’s difficult to keep themself update without selecting the source of informations. The common approach (and probably the most sure one) is to follow the most known and trusted source. As well as I did, you probably collected your preferred sources based on personal trust or because the reputation given by people you trust. The Strenght is you use “certified” sources. The Weakness is the risk to have only one a point of view and to miss more suitable informations for your needs. So, how to search for new sources on topic you are intersted in? It is enough to merge google search into your google reader account. This is also a good practice to monitor your on line presence (you need only for searching your name :-)) Let’s start: ARRANGING THE SEARCH make a search on Google (for instance: “B2B Marketing”) under the section “Search” in the left sidebar select “News“ go to the page’s bottom and click “create an email alert for [you’ll find your search query here]“. You will reach The Google Alert page  SETTING THE ALERT Select the result type you want (Default is “News” but you can choose Blogs, Videos, Discussions, Books). You can choose “All Items”, if you prefer, but I suggest to limit the search in 1 category. Select the requency of updates. This is how often Google Alert will send you notifications. Depends on the goal of your search, but usually 1 time per week is enough. Tell how many results you want. You can choose “All results” or “Only the Best”. If you don’t have any particular need and your search is quite generic, I suggest to choose “only the best results” in order to avoid an overload [remember, you have to filter it] Set the deliver to option. You can decide to get the notification delivered to your email account or to a feed. The first option is useful if you don’t have any feed reader but you will have more emails in your inbox. You can choose the Feed option only if you have a Google Account and you configured the Google Reader. If you did, the results will be pushed into your Google Reader Account. Will you find your new “source” ? You can manage it as you were used to do: adding to your bookmark or importing feed into your feed reader and that’s all. Have you any further methods to improve and organize your information’s sources?

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Social Web e privacy: l’alternativa all’assistenzialismo digitale

Qualche mese fa si dibatteva sul friendfeed di Michele Ficara su Google e Privacy. Google, il mostro invasivo e pervasivo, detentore di vita morti e miracoli di ciascuno di noi. Oggi, il demone è diventato Facebook. In tutti i dibattiti, emerge la priorità – corretta – di dare all’utente la possibilità di decidere cosa rendere pubblico e cosa no. Mentre per quanto riguarda Google in effetti questa facoltà non era prevista – o quantomeno di difficile applicazione da parte dell’utente – Facebook da qualche mese – almeno un anno? –  ha messo a disposizione strumenti per gestire puntualmente ciascun singoplo contenuto, tanto da consentire addirittura di decidere chi può vedere ogni singolo post. Le nuove funzionalità, a quanto si legge anche nella spiegazione in FB, dovrebbero semplificare il processo permettendo di decidere se le informazioni sono accessibili a Everyone, Friends of Friends, Friends Only. Esattamente come prima, eccetto per il fatto che è stata rimossa l’opzione Friends and Network.  Inoltre, come prima, sono controllabili tutti i tipi di informazione: i dati personali, i contenuti, le applicazioni. Unica novità, vera, è l’introduzione delle “Reccomended Options”, impostazioni preconfigurate per chi non ha voglia di sbattersi a impostare tutto manualmente. Le novità, quindi, mi sembrano un po’ la “pappa pronta” for dummies 2.0 e partono dal presupposto che l’utente sia un “ignorante”.  A dirla tutta, mi ricordano quelle indicazioni – abbastanza tipiche del sistema americano – in cui appongono l’etichetta sulla carrozzina “Assicurarsi di aver tolto il bambino prima di chiudere il passeggino” o nei micro-onde “Non far asciugare il gatto”. Ritengo che la Privacy sia una questione seria, non solo da normare, sulla quale debba crearsi una cultura diffusa affinché ciascuno sia in grado di tutelare la propria. Una cultura che passa per la sensibilizzazione e la conoscenza. Data la vastità della rete e le evoluzioni che essa avrà nei prossimi mesi/anni, ognuno di noi deve essere responsabile di se stesso e  tutelarsi in tutti i modi possibili. Focalizzarsi  di volta in volta su  Google, Facebook e un domani ad un altro Social Network sono mere tattiche a breve termine per gestire una situazione contingente. Non risolvono il problema nel momento in cui  Facebook sarà soppiantato da qualche altro strumento che, nell’evoluzione, attiverà canali, strumenti, funzioni non ancora normate.  Viceversa se il singolo individuo è ben conscio dei rischi a cui può sottoporsi, sarà lui stesso a porre attenzione alle sue azioni in rete in attesa del doveroso intervento di un organo regolamentatore. Come sempre, IMHO.

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Google, Microsoft e gli altri: i nuovi demoni

La mitologia ha creato dei, miti, leggende e demoni per raccontare, interpretare la realtà ed incarnarne le speranze e le paure. Ieri Microsoft, Yahoo. Oggi Google. Domani Facebook. La storia si ripete. Sono i demoni che incarnano la paura su cui si costruiscono miti a partire da fatti, il cui brand non evoca più un’azienda ma entità mistiche, dai super poteri, in grado di manipolare e controllare la società, come in un moderno racconto di Orwell. Il termine Demone non è necessariamente negativo.  Essi, infatti, sono catalizzatori di paure e speranze. Paura per il predominio di mercato che impedirebbe di trovare spazi in cui lavorare. Paura di essere spiati e di essere “violati” nella propria personalità. Speranza che anche partendo da un garage si possa realizzare la storia. Speranza che un’altra economia è possibile. Sono simboli attorno ai quali si aggregano oppositori e sostenitori. Si creano i Templi. Nascono i sacerdoti che veicolano la volontà.  Attorno a loro si creano eventi simili a messe. Basta pensare, ad esempio, agli eventi di lancio dei prodotti, in particolare quelli di Microsoft, dove il sommo sacerdote Steve Ballmer esegue riti del tutto simili a quelli praticati dalle sacerdotesse per invocare la divinità. Ecco cosa sono oggi questi brand. Le nuove religioni digitali.

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