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Tag: informazione

Occhio allo strillo

Lo strillo nel linguaggio giornalistico è il titolo sulla prima pagina dei quotidiani il cui articolo continua nelle pagine interne. Il suo scopo è quello di dare la notizia e richiamare all’approfondimento. Ma cosa succede se lo strillo da una notizia falsa o parzialmente vera? Solo oggi mi sono capitati tre esempi. Il primo con Ninja Marketing che titola “Perché un naming sbagliato può far fallire la tua startup?”. Leggo l’articolo e, come ho commentato sulla pagina dei Ninja “nell’articolo si parla di icone, brainstorming e di tutte le cautele necessarie a una buona pianificazione… Ma sul naming ben poco”. Poi guardo il video de IlFattoQuotidiano che strilla «Amato: “31mila euro di pensione? Non è vero quello che dice Grillo”». Peccato che nell’intervista, alla domanda della Giornalista: “E’ vero che prende 31 mila euro al mese di pensione?”, lui liquidi con una fugace risposta: “Non è vero”, senza dire “Non è vero quello che dice Grillo”. Solo in chiusura di filmato si sente la giornalista dire “Ma Grilllo dice che…”. Taglio. Fine Filmato. Terzo e, per il momento, ultimo caso è il servizio dell’emittente locale Telechiara postato su YouTube: “02.05.12 I Giovani della caritas tra Media e realtà“. 4 minuti di servizio di cui 1 minuto relativo all’iniziativa della Caritas di Vicenza e i restanti 3 minuti di marketta alla rivista “Scarp de Tenis“. Lezioni imparate: 1 – il titolo non sempre corrisponde al contenuto 2 – un titolo può falsare la realtà 3 – un buon titolo cattura l’interesse, ma non sempre soddisfa le aspettative Se l’avesse fatto una agenzia di pubblicità, probabilmente sarebbe arrivata una denuncia per “Pubblicità Ingannevole”. Voi che ne dite?

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Informazione. Sfiducia e superficialità dell’utente

Dopo gli interventi degli ospiti ed un primo dibattito sul ruolo della rete nel processo di informazione, ieri al Primo Lunedì ci siamo divisi in tre gruppi di lavoro, ognuno dei quali ha scelto di approfondire un argomento. Nel gruppo in cui ero io, ci si è focalizzati su come ognuno di noi acquisisca informazioni, con un occhio particolare alla rete. Il gruppo di lavoro era composto da persone mediamente giovani di età media 25-30 anni ed istruite. Il 75% ha dichiarato di non guardare la TV. Dell’intero Gruppo (circa 15 persone), solo in 3 avevano un blog proprio e, di queste, una ragazza croata in Italia per l’erasmus. E’ emersa una generale sfiducia verso le fonti informative, siano essi giornali o blogger. Allo stesso tempo, tuttavia, ho rilevato bassa predisposizione all’approfondimento delle notizie, sia che queste vengano da una fonte “autorevole”, sia da una fonte “sconosciuta”. Sensazione poi confortata anche da Pier Luca Santoro, che in un suo contributo sottolineava come le statistiche del suo blog evidenziassero una scarsa attività di lettura delle fonti citate nei suoi post. Le motivazioni di questo sono state individuate in: mancanza di tempo (per quanto riguarda i mass media)  e scarsa fiducia verso il network di riferimento. Quando la fonte è considerata autorevole, la propensione all’approfondimento diminuisce ulteriormente. Questo mi porta ad alcune considerazioni in ordine sparso: all’aumentare del numero e della diversità delle fonti, non corrisponde un maggiore approfondimento l’autorevolezza di una fonte, annulla lo stimolo all’approfondimento l’interesse verso l’informazione è legata alla fonte e non alla notizia in sè la “qualità” del network stimola/annulla l’approfondimento esiste uno scarsa propensione alla critica    

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Padova. Informazione e Rete

Questa sera a Padova si parlerà di Informazione e Internet, in occasione del Primo Lunedì di Giugno. Lo faremo con il contributo di Pier Luca Santoro (il Giornalaio), Maria Luisa Vicenzoni e Federico Guerrini. In collegamento telefonico è prevista la partecipazione di Amedeo Ricucci, giornalista RAI autore per La Storia siamo Noi del reportage “Guerra, Bugie e TV” di cui sarà proiettato un estratto a stimolo per il dibattito. L’appuntamento è alle ore 20.00 all’Antonianum di Prato della Valle.  

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L’informazione premiata che paga chi la scrive

Mi aggancio al dibattito portato avanti in questi giorni da Luca, Gigi, Pierluca e altri sui modelli alternativi di Business per l’informazione. Poco chiaccherato, forse, ma altrettanto valido è quello di Net1News che ha l’obiettivo di remunerare l’informazione di qualità,  o meglio, l’informazione ritenuta di qualità dai lettori. Net1News, quindi, non è un semplice aggregatore, ma una vera e propria vetrina meritocratica. Il principio è molto semplice e ben spiegato nella pagina dedicata ai siti.I contenuti sono remunerati con il 50% degli introiti pubblicitari del portale ed il calcolo avviene sulla base del numero di click generati dal singolo contenuto. E’ un progetto interamente basato su una logica “dal basso”, tanto da chiedere agli stessi partecipanti di far da controllori e garanti del rispetto della mission e delle modalità di attuazione.

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