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Tag: politica

Il sogno infranto della rete

Non so voi, ma negli ultimi mesi vedo aprirsi delle crepe enormi nella rete italiana. O meglio, da qualche anno. Precisamente dal 2008. Sino ad allora l’immaginario diffuso e largamente condiviso era la possibilità di utilizzare la rete per organizzarsi e “rivoluzionare” la propria vita sociale, professionale e politica. Si parlava di “nuovo rinascimento” e di “neo illuminismo 2.0”. Si passava dalla visione verticistica a quella orizzontale. Dal “potere concentrato” a quello diffuso. Il singolo diveniva il centro e al suo libero arbitrio la scelta con chi e per cosa costruire relazioni. Ciò che nasceva in rete era una discussione volta a tornare ad immaginare il futuro. Open era la parola d’ordine; destrutturazione era la missione. Se guardiamo ai Business Network, il 2007 e 2008 sono gli anni in cui nascono il maggior numero di gruppi su LinkedIN. Piano piano le cose sono cambiate.  I network spontanei si strutturano in associazioni. La leadership diffusa lascia il campo a faide di comando e controllo. La “rivoluzione” non riesce ad uscire da Facebook, LinkedIN, Twitter. Il “celolunghismo“, incrementato dal dilagare di strumenti come Klout e Kred, spinge all’individualismo e alla ricerca di sempre maggiore visibilità e popolarità. La discussione sul futuro della rete si sposta offline, limitando sempre più la partecipazione- La politica che, capendo l’arrivismo ed individualismo che domina la rete e sapendo che mai si farà reale squadra su taluni temi (es. Agenda Digitale), organizza istituti e reitera il costume della nomina dei membri a suo piacimento, cooptando al proprio interno (solleticando i bisogni di riconoscimento sociale) solo coloro che potrebbero creare qualche reale disturbo. La reazione è la generale incazzatura, la creazione di appelli e contro appelli sulla meritocrazia, raccolta firme e collezione di like, una copertura stampa (se si è bravi) di qualche mese. Poi tutto torna nel baratro del silenzio, pronti per una nuova e-ndignazione. La rete, da partecipativa e democratica, grazie al suo sovraccarico informativo e alla promessa che ciascuno può costruirsi la propria popolarità, è divenuta il più grande e potente strumento di controllo delle masse davanti al quale Televisione, Cinema e Radio diventano solo giocattoli per bambini. Sarà un caso che l’immagine della rete sia la stessa di un vetro infranto? E se la rete, invece di aggregare, stesse spaccando la società?

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Parlamento pulito. In Inghilterra è un tema politico

Mentre in Italia le proposte di riforma del sistema elettorale passano per un incremento dei potere del Primo Ministro, maggiore autonomia decisionale e leggi di tutela per le 4 figure istituzionali, in Inghilterra si discute in modo bipartisan di come ridare la politica in mano ai cittadini .  […] Mr Brown said that, […], he will be “talking about how by recall, redress and better representations all local people can have far more influence on local budgets and local decisions, from policing to schooling. Everyone must know that they are being heard.” Maggiore indipendenza e libertà ai comuni, maggiore potere decisionale agli elettori nelle amministrazioni locali, dall’ordine pubblico alla scuola, al budget; la possibilità di imporre il dibattito su temi di importanza nazionale attraverso raccolta di firme; permettere ai cittadini di mandare a casa i politici quando questi tengono comportamenti scorretti. “I believe there is only one way out of this national crisis we face: we need a massive, sweeping, radical redistribution of power,” he said [Mr Cameron, NdR]. “We must take power away from the political elite and hand it to the man and woman in the street.” Insomma, l’esatto opposto di quello di cui si dibatte in Italia dove, chi lo propone, è visto come un sovversivo antipolitico. Consiglio di leggere l’articolo del TimesOnLine.

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Montecitorio e il web 2.0 insieme a braccetto!

Per chi già non lo sapesse, è nato Intergruppo Parlamentare 2.0, associazione bipartisan volta a comprendere e sfruttare il web 2.0. Mi resta un po’ oscura l’espressione “combattere i fenomeni negativi che attraverso la rete possono proliferare“: un po’ troppo pericolosamente generica. “Roma, 28 apr. – Promuovere un confronto tra politica, imprese e cittadini sulle potenzialità del web 2.0 per sfruttare al meglio le opportunità che offre al sistema Italia e legiferare per combattere i fenomeni negativi che attraverso la rete possono proliferare. E’ l’obiettivo dell’Intergruppo parlamentare 2.0, associazione bipartisan di deputati e senatori presentata questa mattina a Montecitorio che nasce con l’ambizione di promuovere lo sviluppo e la diffusione di internet, in particolare di tutte quelle applicazioni on-line che permettono l’interazione tra sito e utente (blog, forum, chat, social network).” Apcom Via: Connecting-Managers

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