Ora con Pinterest si sta scatenando la nuova moda. In attesa che qualcuno si inventi il paradigma del Pinterest-Marketing (manca poco, sento che è vicino!), ecco che gli stessi contenuti che prima trovavi su Tumblr, adesso te li trovi sbattuti su Pinterest. A voi in cerca di Tecno-Simulacra, a voi che cercate il social messia, a voi dedico questo esilerante spezzone di Life of Brian dei Monty Python. E voi siete Zucchiani o Scarpiani? [tentblogger-youtube LB0BUiQd27w]
Leave a CommentMonth: March 2012
Profilo in Italiano, Inglese, Francese o Tedesco? Sino al 2008 era una domanda essenziale quando si decideva di entrare a far parte di LinkedIN. La scelta della lingua determinava una “scelta di campo”. Automaticamente dichiaravi il tuo approccio e, potenzialmente, escludevi tutti quei contatti che non conoscevano la lingua in cui compilavi il tuo profilo. Dal 2008, appunto, le cose sono cambiate. Linkedin ha introdotto la possibilità di creare più profili in 41 lingue diverse. Una volta creato il profilo in una lingua diversa, quello originale rimane invariato ma gli utenti che preferiscono usare LinkedIn o fare ricerche in una lingua diversa vedranno automaticamente il profilo nella versione tradotta. Così, supponiamo, qualora traducessi il mio profilo da Inglese ad Italiano, un utente che utilizzasse LinkedIN in Italiano, automaticamente vedrebbe il mio profilo Italiano. Nel momento in cui si procede alla creazione di un nuovo profilo, LinkedIN duplica per intero quello originale mantenendo le posizioni e le raccomandazioni presenti. Elimina, comunque, le descrizioni che andranno tradotte. Importante è evidenziare che ogni posizione aggiunta, in qualsiasi dei profili multilingua, automaticamente verrà replicata agli altri. Pertanto bisogna fare molta attenzione… Ma procediamo con ordine. 1. Creare un profilo in una lingua diversa. La procedura è molto semplice. E’ sufficiente andare nel proprio profilo (“Profile > Edit Profile”) e selezionare “Create profile in another language” posto in alto a destra. A questo punto si apre la pagina di configurazione del nuovo profilo dove ci viene chiesto di scegliere la lingua del nuovo profilo, compilare il nome e cognome e scegliere la “headline”. Qui LinkedIN ci mostra quale è quella del profilo principale. Possiamo decidere semplicemente di tradurla oppure crearne una nuova. 2. Tradurre il profilo Una volta creato il profilo, quello predefinito viene duplicato nelle informazioni principali e svuotato dei contenuti, in particolare quelli legati alle esperienze. Attraverso la funzione di modifica . Per semplicità, anche se non siamo vincolati a tradurlo passo passo, LinkedIN mostra il contenuto della voce corrispondente nel profilo principale. Attraverso il tab “View my Profile” è possibile controllare come questo appare agli utenti. E’ interessante notare che, per agevolare la traduzione, per ciascuna voce è possibile passare da una lingua all’altra attraverso il menu a tendina posto sulla destra. Funzione che permette di lavorare parallelamente su più profili. 3. Come gli altri vedono il profilo Una volta completato il profilo questo sarà accessibile attraverso un menu a tendina, posto in alto a destra, che permette di selezionare la lingua del profilo. Questa funzione risulta molto comoda per revisionare il proprio lavoro e per capire come gli altri vedono il nostro profilo nelle diverse lingue. Come detto all’inizio, LinkedIN visualizzerà il profilo corrispondente sulla base della “lingua madre” dell’utente che visita il nostro profilo o,…
2 CommentsPenso che Yes abbia raggiunto la sintesi del peggio del peggio della comunicazione Italiana: 1) uno spot improbabile basato, guarda caso, sull’equivoco sessuale: in un condominio si sente una donna urlare con eccitazione “YES” (la telecamera entra in stanza e fa vedere i vestiti sparsi sul pavimento. Si intravede sul letto una donna che si agita. La telecamera inquadra la scena: ragazza in mutande e canottiera, ragazzo in pigiama e portatile sul letto. Stanno giocando sul sito di YES.) 2) un sito in cui ritorna l’elemento sessuale con due simil-croupier da strip poker e strip roulette, più una addetta help desk in espressione da hot line erotica 3) dulcis in fundo, il “chi siamo” mette la ciliegina sulla torta con una presentazione tipica dell’azienda IT autocelebrante: G.Matica, azienda del portafoglio imprenditoriale ICT Almaviva, nasce nel 2004. Si aggiudica la concessione per la gestione delle AWP (new slot). Oggi l’azienda conta un parco macchine di circa 32.000 apparecchi collegati e una concessione di gioco online. Nel 2011 Novomatic, leader internazionale del gaming, entra nel pacchetto azionario di G.Matica e porta con sé Admiral, brand che fonda il suo business su 100 location di gioco: 60 Admiral Club 30 betting shop 1 sala bingo 4 casinò in Europa L’experience delle diverse aziende, ognuna con la sua specificità, si concretizza con un progetto on line che sfocia in CasinòYES.it by Admiral. Scelta non casuale. Quel “by Admiral” affiancato al nuovo marchio certifica l’indiscussa esperienza nel mondo del gioco proprietario di case da gioco, negozi, betting shop e sottolinea di quale livello sia l’operazione YES. Ma soprattutto… chi è “Admiral” che dovrebbe darmi la garanzia delle experience? Chiedo venia per la mia ignoranza…
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