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Month: October 2012

Your entire life is on-line

Approaching to the web, you have to know that no policy can assure your privacy. Creating and managing a digital ID requires to keep it in mind. You’re the first defender of your life. Some safe behaviours include: to look carefully at service policy when you sign up a new account; to install only certified and sure application. If they are for free, take a look to the agreement; to share only what is not so private; to limit the use of credit card. Prefer Paypal or a pre-payed card.

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Una smart app per una smart city

“Per fare una smart app ci vuole una smart citt, per fare una smart city ci vuole un governo smart”. A parte gli scherzi credo che l’applicazione Izmir Büyükşehir Beldesi 1.0 sia tra gli esempi migliori di applicazione mobile per ii cittadino. Non solo per il tipo di contenuti veicolati, ma soprattutto per il modo in cui sono fruibili. Due colori (bianco e nero), alto contrasto, icone ben identificabili, navigazione semplice, touch funzionale. Al momento l’applicazione è in sola lingua turca e contiene forse non molte informazioni: Notizie, Orari dei mezzi pubblici, Farmacie di turno per quartiere, Notizie e Annunci, Avvisi di sospensione del servizio idrico, Numeri utili. Certo è che con una base come quella impostata, l’ampliamento ad altre funzioni è semplice. L’idea che ne esce è di una città che si appresta appresta ad essere smart. Non solo nelle app. Infatti, guardando all’applicazione degli orari degli autobus, ho realizzato che gli orari  sono simmetrici in entrambe le direzioni. Ovvero: per ogni autobus che parte da un capolinea, vi è un altro autobus che parte in direzione opposta dall’altro capolinea. Esattamente come avviene per le metropolitane. Questo permette di avere una circolarità del trasporto che garantisce una copertura frequente delle distanze. Come avevo avuto modo di evidenziare in un altro post, le pubbliche amministrazioni turche sembrano essere molto pıù pronte al digitale di quanto lo siano cittadini e imprese.

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Prove tecniche di nuovo layout

  Nuovo tema e struttura per questo mio piccolo spazio. Negli ultimi mesi l’aggiunta di nuove categorie,  lo sviluppo della Guida a LinkedIN, la sperimentazione e l’utilizzo di nuovi plug-in avevano reso la precedente versione un po’ pesante nella lettura e le informazioni iniziavano ad essere difficili da trovare anche per me che le avevo scritte. Figuriamoci per un lettore. Il sito è ancora in beta-live. Vi anticipo che il tema mobile ha qualche problema. Attualmente, infatti, non mostra i contenuti della home page. Questo è dovuto al plugin JetPack di WordPress che, per qualche motivo che sto cercando di capire, non riesce a gestire il template della home. Se per caso trovate dei malfunzionamenti, vi prego di segnalarmelo nei commenti di questo post. Ve ne sarò infinitamente grato e, quello che posso fare per ringraziarvi, è aggiungere il link al vostro sito in una pagina credits che creerò appositamente. Mi date la vostra opinione su questo nuova struttura? Grazie mille! Simone Aggiornamento 02/11/2012 – Cambiati i colori dei link e titoli; creato nuovo header 30/10/2012 – Sistemato il tema Mobile

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Il nuovo profilo LinkedIN

Negli ultimi mesi LinkedIN sta puntando molto al restyling e allo sviluppo dell’esperienza degli utenti, guardando sempre più all’aspetto sociale attraverso lo sviluppo delle notifiche e stimolando l’interazione tra gli utenti con l’attivazione degli endorsement sulle competenze. Il prossimo passo sarà il completo rifacimento del profilo. Al momento le informazioni disponibili non sono dettagliate ma, a quanto si legge nella pagina dedicata, il nuovo layout sarà strutturato in aree logiche organizzate per diversi scopi. Le novità riguardano: maggiore centralità della persona attraverso la creazione di un header  in cui la foto diventa un forte elemento di riconoscimento. Quasi fosse un biglietto da visita, la nuova scheda mostrerà la posizione attuale, l’ultima esperienza e l’ultimo titolo di studio. Non è ancora chiaro se ci sarà la possibilità di personalizzare la headline, ovvero la descrizione professionale che oggi è posta sotto il nostro nome. più interazione ed engagement. Viene introdotta l’area Activity che pubblicherà gli ultimi articoli e status condivisi con la possibilità di commentare e condividere nel profilo (funzione che sembra voler integrare la conversazione in stile facebook) profilo professionale (Experience, Education and Skills) raccolto nella sezione Background nuova area connection dove i collegamenti saranno elencati attraverso le foto di profilo. Insigthts. Ritornano, infine, le statistiche di rete, che LinkedIN aveva rimosso qualche mese fa, con una nuova veste visuale. Significativo il fatto che si parli di Insight. Non è al momento chiaro quali tipi di dati saranno forniti. C’è da sperare che quelli forniti saranno tali da poter permettere una fotografia completa del proprio network che, sino ad oggi, non è mai stata soddisfacente in termini di personal branding. Nella pagina di presentazione è possibile richiedere di avere il nuovo layout. Sto aspettando che me lo attivino per poter capire meglio le nuove funzioni. Voi l’avete già attivato? cosa vi sembra?

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Volantinaggio digitale

Sicuramente sarò tacciato di provincialismo e di essere esterofilo ma resto convinto che in Italia non sappiamo fare networking. Frequento LinkedIN dal 2004 e ho una rete di collegamenti (oltre i 2000) che sono per il 50% esteri, americani in primis. Devo premettere che per molti anni ho selezionato accuratamente i miei contatti per cui i miei collegamenti per lo più sono early adopters o comunque persone che di usano LinkedIN come strumento di business networking. La prima cosa che noto ogni mattina quando apro il feed è la pertinenza dei contenuti. Benché negli States si stia avvicinando la data delle elezioni Presidenziali, il numero di post e condivisioni sul tema politico sono quasi inesistenti e, quando ci sono, sono su temi legati all’economia e sulle leggi approvate in questo ambito. Il resto dei contribuiti sono condivisioni di job post e proposte di progetti. I Link condivisi raramente provengono dai blog personali e, spesso, si riferiscono a ricerche di mercato. Attorno a queste condivisioni, inoltre, si sviluppano discussioni e contribuiti. I messaggi di invito a gruppi o autopromozionali sono ridotti al minimo (ne riceverò al massimo una decina in un mese). Quando tuttavia arrivano, sono sempre pertinenti ai miei interessi. Non posso dire lo stesso per le connessioni da parte dei nostri connazionali: spam di post personali, commenti / link sulla situazione politica e italiana un po’ come vengono. Non solo, addirittura veri e propri advertising post, come quello che mi perseguita da giorni con promozioni alberghiere. Nei gruppi l’engagement è ai minimi storici ed anche i post condivisi – a parte alcuni must provenienti da blog internazionali – forniscono basso valore formativo e contenutistico. Altro aspetto la capacità di interagire. Qualche giorno fa mi arriva un messaggio personalizzato da un “esperto” di social media marketing di Padova, in cui mi scrive dicendomi che stanno formando un team per gestire la presenza sui social media di personaggi pubblici e che, se fossi interessato, avremmo organizzato una video conferenza su skype per parlarne. Bene, ho risposto dicendo che sono interessato e ho dato il mio nome utente skype. E’ passata quasi una settimana e non si è più fatto vivo. Dunque, alla fine della storia, cosa mi insegna tutto questo? Che il social media, il networking, altro non è che l’ennesimo “media” per fare comunicazione push. Che non importa a nessuno di costruire relazioni. Al massimo di avere un contatto in più. Che in realtà in Italia non si è ben digerito il significato del “fare rete”. Che il business networking è  il nuovo nome della pratica del venditore porta a porta e del volantinaggio. Quanti dei vostri contatti in rete sono divenuti, poi, partner o persone con cui collaborate?

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