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Month: September 2009

Appello alle aziende: abbandonate il social web fin che siete in tempo

Aziende, andate via dai social media, non sono per voi: Se pensate che vi faranno aumentare le vendite, lasciate stare Se pensate di poter “controllare” i flussi di comunicazione, rauss Se pensate che siano gratis, svegliatevi (lo sapete benissimo che non esiste il Gratis), un consulente lo dovrete pur pagare, no? Se pensate di potervi tirare indietro una volta iniziato, non iniziate. Non vi sarebbe mai perdonato. Se pensate di veicolare messaggi pubblicitari, compratevi degli spot in TV Se pensate di essere i proprietari del vostro blog, lo sarete solo perché lo avete aperto. Non siete pronti per il social web. Fidatevi, non credete a chi vi dice che vi risolleveranno dalla crisi. Non è vero. Non credete a chi vi dice che vi faranno incrementare le vendite; anche qui vale lo stesso principio di un tempo: se voi valete vendete, altrimenti non cambierà nulla. Se i vostri ricavi sono in calo negli ultimi anni, il social web non vi farà fare il giro di boa. Fatevi una analisi introspettiva e poi parliamone. Quindi, per cortesia, non fatevi abbindolare dai vari “Come fare soldi con Facebook” e fratelli. Se vi sentite incuriositi da questi titoli, vuol dire che non ne capite niente e che vi stanno per truffare. Ve lo chiedo perché non voglio ripetere l’esperienza della new-economy, dove vi siete fatti abbindolare da sedicenti GURU e avete fallito. Formatevi una cultura, utilizzateli, capitene il funzionamento, guardate al vostro interno, riorganizzatevi, e poi (solo allora) valutate se fanno per voi!

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Facebook e social network prossimi al declino?

Come per qualsiasi fenomeno, anche i social media subiscono la legge del “Ciclo di Vita”. Per chi non è un addetto ai lavori, il ciclo di vita di un prodotto è regolato dalle fasi di “introduzione”, crescita, maturità e declino. Fa parte delle regole “naturali” dell’economia. E anche i social media, come altri trend che abbiamo visto passare negli anni seguirà la stessa dinamica. Secondo questa interessante analisi fatta da Riccardo Campaci sui social network, pare che in Italia solo Facebook e Twitter stiano avendo una crescita. Osservando la curva di FB tuttavia si nota come sembra essere entrato in una fase di maturità, dove il tasso di accessi si sta “appiattendo”. E’ vero anche che il periodo di riferimento è di un anno, ma è altrettanto vero che nel 2008 si registra un picco di accessi che, successivamente, tende a stabilizzarsi e a non ripetersi in modo significativo. A quanto si legge sul New York Times, negli Stati Uniti il fenomeno Facebook pare avere superato addirittura la fase della maturità per avviarsi a quella del declino. L’articolo non riporta dati statistici precisi, ma il risultato di un sondaggio fatto da Virginia Hefferman (l’autrice del pezzo) sui suoi amici: molti stanno abbandonando Facebook. I motivi sono innumerevoli: dalla privacy, al sovraccarico di informazioni, alle complicazioni nella vita reale. E’ un fenomeno che ho iniziato a rilevare personalmente, parlando con alcuni amici che hanno chiuso il proprio account: uno perché “costretto” dalla fidanzata gelosa dei suoi contatti; un altro perché ha scoperto di essere monitorato dal proprio capo; un altro perché si è accorto di passare più tempo a cancellare alert e rifiutare inviti di quanto non lo utilizzasse per aggiornare il proprio profilo. E voi che intenzioni avete nel prossimo futuro?

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Il Comunicatore Post Digitale

Chi si occupa di comunicazione sui social media non ha bisogno di competenze digitali. E’ quanto sostiene Tamera su Social Media Today e mi trova completamente d’accordo. Il “comunicatore sociale” non è un tecnico, non ha bisogno di conoscere linguaggi di programmazione o principi di design. E’ più simile al PR classico, a chi si occupa di comunicazione istituzionale in un’azienda: What is social communications? Relationship building Content development Outreach Social platforms/ networks knowledge Tagging Communications planning Plug-ins and WYSIWYG under standing Chiaro che occorre la conoscenza degli strumenti, ma sono le stesse conoscenze che un comunicatore deve avere a seconda che utilizzi TV, Radio o stampa. Il social media è l’ennesimo canale a disposizione. Su TV, Radio e stampa, non occorre conoscere puntualmente come viene creata la carta, come avviene la trasmissione, certo arrichisce ma non è necessario. Sicuramente occorre conoscere i linguaggi, le modalità di fruizione da parte del target. Allora perché parlare di “comunicatore sociale” e non semplicemente di comunicatore? Perché, come in tutte le realtà, esistono professionisti specializzati in Ufficio Stampa, Organizzazione eventi, ecc. Così esiste chi ha sviluppato esperienze nei social media. Ma questo non implica necessariamente avere delle competenze da web marketer.

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Amici in vendita. E la relazione?

Preoccupazioni e polemiche attorno all’annuncio che uSocial metta in vendita “friends” e “Followers” per poche centinaia di dollari. Avevo letto la notizia mercoledì scorso su Advertising Age e di lì a poco non sono mancate le reazioni in rete. Non entro nella questione etica, dove sicuramente c’è molto da discutere e qualcuno più titolato di me lo sta già facendo. Devo essere onesto, non ho ben capito il meccanismo. Non comprendo, in effetti, se questi siano account “fake” come titola anche B2B Marketing Posse o se siano account reali, retribuiti per essere collegati ad un cliente. uSocial dichiara che sono utenti reali, profilati in base al target ricercato dall’azienda. E’ sufficiente fornire il proprio account facebook, il profilo del target richiesto ed il gioco è fatto: uSocial farà in modo che questi utenti si colleghino al tuo profilo. La questione è: anche qualora l’utente (“realmente reale”?) si colleghi al mio profilo, cosa mi garantisce un ritorno d’investimento? Nella presentazione di uSocial si legge: On average and if marketed to correctly, every Facebook fan or friend you have is generally worth $1 to you per month, which is a figure anyone using this site correctly can back up. This means that even on a purchase of a 1,000 friend pack, you will not only return your investment in the first month, but earn more than five times what you’ve invested. Try and tell us that’s not a great investment. Su quale base il valore di un Facebok Fan/Friend è stimato $1 al mese? Sicuramente è una informazione fondata, ma gli manca il dettaglio. E’ una cifra che aumenta il valore del brand, oppure i ricavi stimati? Al di là di questo l’operazione sebbene interessante nell’idea manca di un piccolo particolare: la relazione. Un brand forte nei social media è un brand che costruisce un dialogo costante con il proprio network. Acquistare un pacchetto di contatti può essere utile, solo se alla fine so gestire la relazione. Altrimenti finisce come quei gruppi o pagine di svariate migliaia di contatti, totalmente inerti. Non è forse il caso di collegare dei servizi un po’ più completi? E’ chiaro che il margine è sicuramente inferiore, ma forse ha più valore per l’azienda cliente.

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Advertising: non mi piace, mi piacerebbe

Niente, benché continui a leggere delle potenzialità dei social media nell’advertising c’è qualcosa che continua a stonare. Non sono i social media, ma il concetto attuale di advertising. Pubblicità, pubblicità, pubblicità. Sarà perché è una parte del mio mestiere, sarà perché come tutti ne sono bombardato (dalla cassetta delle lettere, all’email), sarà perché se leggo “offerta speciale” cerco subito l’asterisco… L’advertising non mi piace. Non mi piace lo stile di comunicazione e la totale assenza di creatività. Non mi piacciono quelle iperboli sociali trasmesse di tutto è bello se compri il mio prodotto. Non mi piace il fatto che non si capisca mai cosa ti stanno vendendo perché, poi, c’è quel maledetto asterisco che ti dice “non è niente vero” Non mi piace l’invasività sulla carta, nel video, nelle pagine web. Non mi piace che qualcuno mi dica compra. Mi piacerebbe che mi fosse detto: Guarda, io sono uno dei tanti, il mio prodotto è uguale agli altri, ma devo pur vivere anch’io Guarda, lascia stare, non posso cambiarti la vita, ma ti posso aiutare a renderla più semplice Guarda , se non credi a quello che ti dico, chiedilo ai tuoi amici Guarda, se compri un giornale, capisco che tu non possa avere un articolo e 4 pagine di pubblicità. Quindi, se vuoi sapere cosa faccio, vieni sul mio sito, altrimenti fanne a meno Guarda, quello che ti dico non ha asterischi. Insomma, mi piacerebbe che mi rispettassero come persona.

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