Uno stralcio di netiquette 2.o in pillole proposto da B.L. Ochman su AdvertisingAge. Non c’è sicuramente la scoperta dell’acqua calda, ma a qualcuno servirebbe ricordarlo… 1. Sii umano…. Don’t use programs that auto-follow anyone who follows you on Twitter. It’s a social network, not a robot network. Don’t broadcast messages on Twitter using bots. You’ll just damage your brand, personal or corporate. 2. …Poco è bello se lo sai fare bene… […]. Sending less e-mails is polite 2.0. If you must have the last word, change the subject line to “TTYL, end” so the person knows they don’t need to read your 10th damn “goodbye” e-mail. If you’re a sending a pitch, (business service, PR, report, etc.) don’t address the e-mail “Hey,” “Hey again,” “Yo,” “All,” “Dear [ ],” “Dear Blogger,” or “Dear First_Name.” Don’t say “Dear Mr Ochman.” Say “Dear B.L.” or “Hi B.L.” if you don’t know me, and are too lazy to look at my photo on my blog or website, and are not sure if I’m male or female. I think I speak for most people when I say that I prefer informality to a sex-change operation. Check Snopes.com before you send an e-mail about the inventor of penicillin who gave an apple to someone’s daughter, or whatever that stupid e-mail was about that went around recently. Use “Bcc” — not open lists — for e-mails sent to several people. Do not forward e-mail without deleting the name and e-mail and other extraneous information from the person who sent it first. [pare impossibile, ma c’è chi lo fa ancora!, NdR] Do not send freaking chain letters or anything that says “Forward this to 10 people in the next 10 minutes or your left ear will fall off.” Ever. And don’t send petitions in e-mail — all of the legitimate ones are online. Send a link. [e chi non ne è oggetto quasi quotidianamente?] 3. Apprendi il dono della sintesi Do not send endless messages via Facebook, etc. You’re not that interesting. 4. Sii paziente! Don’t IM unless you have something to say that I might actually want or need to know and that really can’t wait for an e-mail response.
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Si lo so, son o di parte, ma è con sommo piacere che vi segnalo che su Facebook è stato creato il gruppo “LAUREATI/NDI DI SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE: VESPA CHIEDA SCUSA!“, a seguito della puntata del 19 gennaio scorso di cui ho appreso solo attraverso la rete (L’ultima puntata di Porta a Porta che ho visto risale al 2001). Cito dalla presentazione del gruppo: Nella puntata di Porta a Porta del 19/01/09, al momento dei saluti, Bruno Vespa si rivolge a degli studenti di un liceo scientifico presenti in studio e dice loro: “Abbiamo bisogno di ingegneri, abbiamo bisogno di tecnici importanti. Una sola preghiera: NON VI ISCRIVETE A SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE, NON FATE QUASTO TRAGICO ERRORE, CHE PAGHERESTE PER IL RESTO DELLA VITA!” Io sono laureato in Scienze della Comunicazione e la comunicazione è il mio mestiere. Il corso di laurea non mi avrà insegnato a tirare linee con la squadra, a” far di conto” e nemmeno a diventare giornalista – e se il giornalismo è quello di Bruno Vespa, ne sono solo che contento – ma mi ha dato gli strumenti per capire quanto vasta è la comunicazione. Sono contento della scelta che ho fatto e, se tornassi indietro, la rifarei, così come sono entusiasta di aver preso la maturità classica, anche se non sono uscito con risultati da capogiro (anzi, NdR). Sono stanco di sentire questi “esperti di comunicazione” – incapaci di innovare modelli, di pensare all’oggi e di non parlare di Cogne – sputtanare letteralmente il corso di laurea. Se posso essere d’accordo che il corso di laurea sia inflazionato, questo non significa che vada denigrato. Cari Vespa e carti tutti voi “comunicatori di massa” figli del Minculpop, se pensate che così com’è non va, siate voi che siete del mestiere – visto che vi vantate di essere professionisti e conoscitori del mercato della comunicazione – a dirci com’è il mondo del lavoro e a costruire il corso. Ah, se non ve ne siete accorti, la comunicazione non è solo Giornalismo, non è solo Televisione o Radio e, forse nessuno ve l’ha detto, in Italia ci sono giusto qualche centinaia di migliaia di imprese che pian piano si stanno avvicinando alla comunicazione di business (o, sacrilegio, ho detto “business”… è vero, voi che siete dei samaritani, lavorate solo per la gloria e per il bene del mondo). Sono convinto che siate solamente spaventati di trovarvi un bel giorno alla porta perchè ormai siete fuori totalmente dal flusso del cambiamento in atto (e le vostre elucubrazioni prive di conoscenza sui fenomeni della rete me lo dimostrano). Una innovazione che avanza piano piano e che coinvolge mezzi di cui voi non avete alcuna conoscenza e che considerate…
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